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Museo del Tessile

ll Museo del Tessile nasce nel 1997 nell’ex Convento di Santa Chiara (via De Maria 10), già opificio Levi, per volontà di Armando Brunetti, ex imprenditore tessile.
Indirizzo Via Santa Chiara, 11/A, 10122 Torino TO, Italia
Orari di apertura

Centro Studi – Archivio Storico e Biblioteca Via Giovanni Demaria 10, Chieri
Lunedì-Venerdì: 9.30-12.30 | Sabato: 14-18

Esposizione permanente Via Santa Chiara 11A, Chieri
Martedì, Mercoledì e Venerdì: 9.30-12.30 Sabato: 14-18 Domenica su prenotazione: 10-12

Sala della “Porta del Tessile” Via Santa Chiara 5, Chieri
Apertura in occasione di eventi e mostre temporanee
Sartoria Sociale, Laboratori, Orto Botanico e Uffici

Punti di contatto
Cap 10122
Modalità di accesso

Parcheggio a pagamento dell'Ospedale Maggiore di Chieri
in via de Maria 1, con oltre 200 posti

Biglietto intero: € 6
Residenti chieresi: € 4
Biglietto ridotto: € 3 visitatori di età 0-12,
over 65 o con disabilità
Biglietto unico: € 3 in occasione di eventi e mostre temporanee
Abbonati Museo del Tessile (tessera annuale € 20): gratuito
Abbonati Torino + Piemonte Musei: € 5
Gruppi (minimo 5 persone): € 4 per visitatore
Scolaresche: € 3 per studente, gratuito per gli insegnanti accompagnatori
Visita guidata su prenotazione: Singolo € 15 | Gruppi € 10 per visitatore 

In ottemperanza alle disposizioni per la tutela della salute pubblica l’accesso al Centro Studi, alle sedi espositive del museo e ai laboratori è possibile solo previa prenotazione e rispettando le norme di sicurezza previste
Contatti: prenotazioni@fmtessilchieri.org +39 329 4780542

ll Museo del Tessile nasce nel 1997 nell’ex Convento di Santa Chiara (via De Maria 10), già opificio Levi, per volontà di Armando Brunetti, ex imprenditore tessile. L’esposizione testimonia l'attività tessile chierese dal Medioevo alla fine dell’Ottocento con una collezione di oltre tremila pezzi costituita da: telai, orditoi, campioni di tessuto, pubblicazioni e poi attrezziusati per la coltivazione del gualdo, per la tintura in azzurro delle pezze, per la bachicoltura, per la filatura e tessitura e per l’imbiancatura del tessuto.

Tutti gli oggetti e i macchinari ricostruiscono la cultura e la tecnica della tessitura, in particolare modo i telai, perfettamente funzionanti grazie all’opera di restauro e periodica manutenzione di un gruppo di tecnici volontari. Non a caso questo spazio viene anche definito “museo vivo”. Costruito nel 1494 per ospitare le monache fedeli all’Ordine fondato da Santa Chiara, il monastero fu venduto nel 1809, in seguito alla confisca dei beni religiosi voluta da Napoleone, all’imprenditore di origine ebraica David Levi, che lo trasformò nel primo opificio della città. Oggi il complesso accoglie il Museo in alcune sale dei sotterranei.

L'Imbiancheria del Vajro
A integrazione del Museo del Tessile di via De Maria e per completare il viaggio all'interno della ricca attività tessile chierese, vale la pena recarsi all'imbiancheria del Vajro dove sono ottimamente conservate alcune attrezzature tessili.

Utilizzata oggi per workshop, laboratori e mostre temporanee, l’Imbiancheria del Vajro fu costruita nel Cinquecento proprio per provvedere all’imbiancatura dei filati in matassa e delle pezze finite prodotti dagli imprenditori della Corporazione dell’Università dell’Arte del Fustagno.
L’attuale complesso polivalente dell’Imbiancheria del Vajro nel XVI secolo era molto distante dalle mura cittadine, perché l’attività che vi si svolgeva era piuttosto maleodorante e richiedeva molta acqua. Acqua cui provvedeva il rio Tepice che scorre in zona.
Quando, grazie al progresso tecnologico, furono cambiate le modalità di candeggio, l’Imbiancheria venne abbandonata. Il suo recupero risale agli anni ’90 del secolo scorso, grazie ad un progetto europeo di valorizzazione delle testimonianze di archeologia industriale. Ora il suggestivo opificio viene utilizzato come spazio espressamente dedicato a eventi, mostre, laboratori e workshop.

Per approfondimenti
Fondazione Chierese per il Tessile

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