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Chiesa di San Giorgio Martire

Del Castrum, ossia del luogo fortificato costituito da castello e torre, si ha notizia già nell'XI secolo. Così infatti si apprende dal “Testamentum seu decretum” del vescovo Landolfo di Torino (1037).
Indirizzo Piazzetta S. Giorgio, 10023 Chieri TO, Italia
Punti di contatto
Cap 10023
Modalità di accesso

Accesso libero

Del Castrum, ossia del luogo fortificato costituito da castello e torre, si ha notizia già nell'XI secolo. Così infatti si apprende dal “Testamentum seu decretum”  del vescovo Landolfo di Torino (1037).
All'interno del complesso viene testimoniata la presenza di una cappella dedicata a San Giorgio Martire come protettore della Società del Popolo, ossia della borghesia.
Attualmente la parrocchia di San Giorgio appartiene alla Diocesi di Torino mentre la torre ed il suo campanile, che ha da poco festeggiato il bicentenario, appartengono al Comune di Chieri.

Stile
C'è la compresenza di più stili: gotico padano, barocco e neogotico. 
La torre presenta caratteri romanici, tranne la cuspide.
Anno di Costruzione
La chiesa nacque nel secolo XI al culmine dell’abitato di “Cario”, accanto a una torre. Si tratta di un complesso di edifici che rientrano in una riorganizzazione territoriale promossa dal vescovo di Torino Landolfo (notizie dal 1011 al 1037). 
Del complesso rimane la torre.
L'antica cappella, distrutta nel 1412 a causa di un incendio, fu interamente ricostruita nel 1442 dai Villa, signori di Villastellone, con una struttura a tre navate, con possente abside sorretta da contrafforti.
Nel Seicento si costruirono le cappelle laterali, quelle a destra appoggiate al convento dei Minori cosiddetti “Zoccolanti”, che nel frattempo si erano stabiliti nella chiesa, affiancando il curato.
Le volte furono decorate, con motivi floreali e neogotici, a fine Ottocento da Vincenzo Pangella, decoratore chierese, conosciuto anche per interventi nel Duomo e nella chiesa di San Domenico.
L’archivio della Chiesa risalente al secolo XVI-XX è conservato nell’ufficio parrocchiale.
I numerosi restauri condotti dagli anni Ottanta hanno consolidato la struttura, riportato in luce un affresco nella cappella grande a destra, conferito nuova luce alla navata. Anche parte del patrimonio pittorico è stato restaurato, incluse le volte, i pilastri e le pareti.

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